Giornata del dialogo interreligioso
Molte fedi nella preghieraRedazione Babel
01 febbraio 2020
Giornata del Dialogo Interreligioso
Le comunità di fedeli insieme per abbattere i muri
“Noi adesso non ci metteremo a gridare contro qualcuno, non ci metteremo a litigare, non vogliamo distruggere. Noi non vogliamo vincere l’odio con più odio, vincere la violenza con più violenza, vincere il terrore con più terrore. E la nostra risposta a questo mondo in guerra ha un nome: si chiama fraternità, si chiama fratellanza, si chiama comunione, si chiama famiglia”.
Sono queste le parole, pronunciate da Papa Francesco durante la XXXI Giornata mondiale della gioventù di Cracovia, che le comunità religiose presenti a Bergamo hanno voluto mettere in pratica. L’occasione è stata la Giornata Interreligiosa, organizzata lo scorso 9 novembre nell’ambito della rassegna culturale Molte Fedi sotto lo stesso cielo, in collaborazione con l’Ufficio Ecumenismo e Dialogo Interreligioso della nostra diocesi.
E se è vero che una convivialità delle differenze può più facilmente nascere dai semi di pace posti nelle vite dei più giovani, sono stati proprio loro, i giovani, i protagonisti di questa giornata di incontro. Le comunità religiose sparse per la provincia infatti hanno aperto le loro porte, durante una giornata di scuola, agli studenti di alcune classi delle scuole superiori. I ragazzi hanno potuto vivere un momento di conoscenza reciproca con chi professa una fede diversa dalla propria. O chissà, magari scoprire qualcosa in più sulla fede e la cultura legata alle proprie origini.
Moltissime le comunità che hanno partecipato all’evento: dai buddhisti di Paladina, agli Hare Krishna di Chignolo, ai musulmani di Bergamo, passando per i Ravidassi di Cividino, ai Baha’i della sede di Milano ed infine i cristiani, che per l’occasione hanno deciso di partecipare parlando simbolicamente a una sola voce, rappresentati da padre Oleg della comunità ortodossa russa di Piazza Sant’Anna a Bergamo.
La Giornata Interreligiosa si è conclusa con una vera e propria marcia di pace, una sfilata di colori che ha portato tutte le diversità della nostra città fin nel suo nucleo storico, da Sant’Agostino a Piazza Vecchia. Sono stati nuovamente i giovani a guidare il corteo, recando uno striscione con la scritta “Costruiamo ponti, abbattiamo muri”. La marcia, che si è tenuta nel giorno del trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino, è stata anche l’occasione per ricordare che, quando si è uniti per a pace, i muri tra noi possono davvero cadere. All’arrivo in Piazza Vecchia, il corteo si è raccolto per un momento di preghiera interreligiosa, tenuta dai rappresentanti delle comunità, che hanno cercato di trovare parole in grado di coinvolgere tutti i presenti, alla ricerca di ciò che ci unisce.