"Finalmente sono italiana"
Mille mondi al lavoroMargherita Basanisi
01 febbraio 2020
"Finalmente sono Italiana"
Nadia, 36 anni, laureata in Economia e Amministrazione delle imprese presso l’Università di Bergamo, oggi lavoratrice nella stessa città. Nata a Youssoufia, in Marocco, si è trasferita in Italia 19 anni fa
Vivevo con i miei nonni, mia mamma e i miei fratelli. Papà si è trasferito in Italia per cercare lavoro quando avevo 7 anni; non sopportavo l’idea che quella terra avesse rubato mio padre. Ero quasi maggiorenne quando mia madre ci disse che anche noi ci saremmo trasferiti, che avremmo cambiato casa.
Come mi sentivo? Pensavo alla mia vita, ai miei amici, alla scuola. Pensavo al mio sogno, all’università e a tutte quelle strade che ero così vicina a scegliere e che mi furono portate via. Era il 7 Aprile 2000.
Prova ad immaginare di arrivare in un Paese dove non conosci nessuno e non parli la stessa lingua degli altri... è stato difficile! Ci sono però delle persone che ho incontrato e che ci hanno fatto sentire subito a casa.
Fiorella, la nostra vicina, veniva a trovarci, ci parlava nonostante non capissimo molto, ci portava in giro per il paese e ci mostrava tutto quello che avrebbe potuto servirci. Non parlavamo la stessa lingua, ma era sempre presente. A scuola, Licia, la mia insegnante, sapeva dire solo poche parole in arabo, ma con quelle tentava di tirarmi in mezzo in ogni modo. Io non rispondevo, avevo paura, ma lei ha continuato a provare.
Grazie a tutte queste persone, grazie gite fuori porta, ai negozi e agli amici incontrati qui, ho iniziato presto a sentirmi italiana. Ho imparato a conoscere le città qui vicino e mi piacerebbe, magari quando i bambini saranno più grandi, poter viaggiare in sud Italia. A casa parliamo italiano, è importante che i nostri figli possano relazionarsi con gli altri all’asilo, a scuola e dovunque andranno.
Da quando sono arrivata, porto il velo e rispetto le tradizioni del mio Paese d’origine; certo è, che ho imparato a conoscere una nuova realtà, a farla mia e a viverci in serenità. C’è una grande novità: tra qualche settimana, sarò cittadina italiana».
Sono ormai più di 10 anni che Nadia vive in Italia e nel corso del 2016 ha deciso di intraprendere quel percorso che la porterà ad essere cittadina italiana.
«Acquisisco diritti e doveri; continuo a lottare per combattere le discriminazioni, per il rispetto delle differenze di etnia e culto. Voglio crescere sempre di più in questa società e, per farlo, sarò cittadina italiana, sullo stesso livello di tutti gli altri. Voglio diventare commercialista. Per superare l’esame di stato c’è bisogno della cittadinanza italiana: ce la farò, compirò il mio sogno, per me, per mio marito, per i miei figli». A distanza di una settimana dal giuramento, Nadia è fiera della sua doppia cittadinanza. «Già prima mi sentivo italiana, la mia vita ormai è qui. Quello che mi emoziona di più è che, per la prima volta in vita mia, potrò votare».