C-DAY: Bergamo è un'esplosione di COLORI!

C-DAY: Bergamo è un'esplosione di COLORI!

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Sofia Allieri

Sofia Allieri

30 ottobre 2023

C-DAY: Bergamo è un’esplosione di COLORI!

di / Sofia Allieri

I giorni 8 e 9 luglio 2023, presso la Parrocchia San Francesco e nello spazio Next-Station di Bergamo, ha avuto luogo “C-DAY”, il weekend multiculturale di Un Capitale di Culture e di Contaminazioni Culturali, all’interno di Bergamo Brescia Capitale Italiana della Cultura 2023 promosso dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Bergamo, Cooperativa Impresa Sociale Ruah, Fileo - Centro studi e formazione e ACLI Bergamo.

L’obiettivo della manifestazione è stato “puntare fari accesi ed abbaglianti” sulle diverse culture e comunità presenti nelle due città; per raggiungerlo, nel corso delle due giornate, hanno avuto luogo il torneo di calcetto “Culture in campo”, si sono svolte sfilate, presentazioni di stand, ha avuto luogo il buffet con l’associazione “Cibo di ogni colore”. Il tutto impreziosito e colorato dagli abiti tradizionali dei partecipanti. Hanno preso parte: Centro Culturale Islamico di Bergamo, Associazione Ghanese Bergamasca, Centro Culturale Ucraino “EtnoDim”, A.I.B. (Associazione Ivoriani a Bergamo), Comunità Cattolica degli Africani francofoni di Bergamo, Associazione Alternativa APS, Associazione Musulmani di Bergamo, Colectivo Mariposas de Amaranto, Associazione Culturale “Cielito Lindo”, F.A.B.U. – Comitè Pro Bolivia, Cittadini e cittadine del territorio Bergamasco, Comunità cattoliche latinoamericane di Perù ed Ecuador, Muslim Young-BG, Associazione Zlaghoda. Il presentatore dell’evento di sabato è stato Ridha Ibrahim.

La comunità boliviana si è contraddistinta per la varietà di costumi e danze, rappresentando le diverse anime della tradizione boliviana; la comunità ucraina oltre a danze, abiti tradizionali e canti ha stimolato mediante una lettura, alla riflessione sul tema della pace; la comunità ivoriana ha ulteriormente colorato la manifestazione con abiti e danze tradizionali.

Dalla comunità messicana si sono ammirati i vestiti tradizionali, le danze e la voce di Lilly Monteserrat, mezzosprano di origine Messicana; rispetto alla comunità marocchina, sabato si è esibito il gruppo Nojoum Al Jalia (tradotto “Stelle di comunità”) con una performance in abiti tradizionali con canti e danze di tradizione beduina.

Domenica oltre alla premiazione dei vincitori del torneo “Culture in Campo”, la serata ha previsto il concerto COLORI, spettacolo che ha compreso performance teatrali e musicali, nato dalla collaborazione di Coro Effetà- Teatro Piroscafo e Progetto FILEO. Durante le esibizioni non sono mancate proiezioni di frasi e pensieri inerenti lo spirito delle giornate, riporto una di quelle che mi ha maggiormente colpita: “I colori dell’arcobaleno così belli in cielo sono belli anche sui volti di chi incontriamo per strada”.

Le squadre che hanno partecipato a “Culture in campo” erano composte da giocatori provenienti da: Ghana, Costa d’Avorio, Senegal, Romania, Bolivia, Marocco, Perù, Burkina Faso. Il torneo è stato organizzato con la collaborazione di Bamba Lacinan (rappresentante la sezione calcio di A.I.B.) e Jamal Ouchikh (presidente dell’associazione MYBG). La squadra vincitrice del torneo è stata quella dei giocatori provenienti dal Ghana, il cui allenatore, Kamel, abita a Bergamo da 19 anni.

Mi ha raccontato che i giocatori si conoscono da tempo, sia nelle vesti di compagni che di avversari. Sono avversari perché abituati a dividersi in “squadre nazionali” e sfidarsi all’interno del torneo Bergamondo (manifestazione sportiva che si articola come un torneo di calcio tra “nazionali” di cittadini di origine straniera residenti a Bergamo); invece ogni venerdì diventano compagni di allenamento, in quanto questo momento è condiviso, avviene al Patronato San Vincenzo e supervisionato da Kamel stesso. L’età dei partecipanti varia dai 20 ed i 30 anni circa. Rispetto all’esperienza di “Culture in campo”, racconta che il momento è stato particolarmente positivo, in quanto prima esperienza con questo format dall’inizio della pandemia di Covid-19, e che la squadra che ha più temuto è stata la nazionale rumena. Concludo l’intervista chiedendogli un aspetto della cultura ghanese che vuole condividere con chi leggerà Babel, ed il consiglio è di cercare i video dei balli tipici ghanesi; infine ovviamente, vi è l’invito ad unirsi agli allenamenti del venerdì, aperti a chiunque.


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